Possiamo iniziare a cambiare le parole.
Possiamo iniziare a considerare l’inizio della società civile come l’inizio del Patriarcato.
Non ve l’hanno insegnato così a scuola, giusto? Perchè non siamo abituati a leggere la storia in un’ottica di genere. Ora proviamo a farlo, e per farlo dobbiamo cambiare aggiungere o sostituire alcune parole.
Cos’è il Patriarcato? E’ il dominio di un sesso su un altro. E’ il dominio degli uomini sulle donne. Ricordate i dati: 20% di donne nei CdA delle aziende, 5% sono le donne amministratrici delegate, le donne sono il 19% tra coloro che guadagnano di più, in università sono donne solo sei rettori su 86.
Da dove arrivano i numeri schiaccianti della mancanza di donne al potere?
Dal fatto che per secoli, le donne sono state povere. Povere. E oggi sono sicuramente più povere degli uomini. Perchè?
Quando Virginia Woolf (Londra, 1882,1941) fu invitata a presentare una riflessione su “Le donne e il romanzo” iniziò la ricerca. La iniziò così, come farebbe chiunque avesse l’obiettivo di parlare pubblicamente un argomento che non studia da anni. Le donne e il romanzo. Si va in biblioteca, si sfogliano le bibliografie, si scoprono autori, si leggono saggi, riviste, si inquadra il periodo storico…ed ecco le prime riflessioni di Woolf:
Avete idea di quanti libri sulle donne si scrivono in un anno?
E avete idea di quanto questi sono scritti da uomini?
E quindi…le donne sembrano molto più interessanti per gli uomini di quanto qusti non lo siano per le donne..
Donne descritte con gli occhi dell’amore.. Donne descritte in rapporto all’altro sesso. Ma in realtà? Fatte sposare contro la loro volontà, rinchiuse in una stanza, costrette a una sola occupazione, come avrebbe potuto, un drammaturgo fare un ritratto di queste donne? L’amore era l’unico interprete possibile.
Per secoli alle donne è negato il diritto all’istruzione. Pensate che non portiamo oggi, i segni di una mentalità secolare? Si, li portiamo, eccome.
Mary Wollsstonecraft, una delle più grandi pensatrici del suo tempo,(1759,1797) morì di parto a 38 anni ma nel suo saggio Sui diritti delle donne paragona le donne agli ufficiali dell’esercito:
E’ questa la vera disgrazia: le donne vengono “mandate al mondo”, imparano le buone maniere prima della morale e una conoscienza della vita prima di acquisire, attraverso la riflessione, una qualche nozione del grande disegno della natura umana.
La conseguenza è naturale: soddisfatti delle cose diventano preda dei pregiudizi, accettano le opinioni sulla fiducia e si sottomenttono ciecamente all’autorità.
Se si fortificasse la mente delle donne ampliandola, verrebbe meno quella cieca obbedienza.
Torniamo ora al patriarcato: dunque, dicevamo,…com’è iniziato?…
stay tuned !